EGING AI CALAMARI
Ciao a tuttiiii 🥰🌊
Eccoci qui... come sempre oggi voglio portarvi un po' nel mio mondo e raccontarvi un po' di come mi approccio alla pesca..in questo caso ai calamari!!
Come al solito vi ricordo che quello che leggerete sarà un reportage delle nostre esperienze.. in collaborazione con il Socio Walter ..
I CALAMARI , amatissimi da chi ha la fortuna di poterli avere a tiro di canna, bellissimi con i loro colori, divertentissimi nel recupero e molto graditi anche a tavola... il nostro loligo vulgaris ha abitudini molto diverse dalla seppia, di giorno se ne sta quasi sempre su batimetriche importanti per risalire ed avvicinarsi alla costa nelle ore serali/notturne, tutto vero? Direi di no... dipende anche qua dalla zona, costa ovest... Liguria, Toscana ecc. sooolo ore notturne in inverno... costa est Friuli Venezia Giulia anche in pieno giorno con sole alto a maggio... da questo dato si comprende che le variabili sono notevoli sempre relative ai vostri spot, quello che però accumuna tutti è l’abitudine predatoria dei calamari, caccia attivamente, è un predatore a tutti gli effetti, pesci e crostacei sono nel menù e quando ha fame non esita a portarsi a pelo d’acqua in mezzo agli scogli facendo schizzare i pesciolini in secca nel tentativo di salvarsi, come insidiarli? Allora ricordiamoci che loro cacciano indifferentemente sia in superficie che a mezzacqua piuttosto che sul fondo, quindi nella nostra azione cercheremo di sondare tutti gli strati d’acqua, inizieremo magari dal primo metro vicino alla superficie utilizzando un egi “shallow” (sulla scatola trovate la capacità di affondamento, quelli a lento affondamento riportano all’incirca 6/7 secondi x metro) lanciamo, attendiamo i fatidici 6/7 secondi e diamo una prima jercata per far risalire l’egi, manteniamo la treccia in leggera tensione e aspettiamo nuovamente che l’egi affondi, altra jercata ed attesa con la treccia in tensione e via così, per sondare il mezzacqua potrete utilizzare lo stesso egi shallow(sempre che non ci sia corrente) oppure un normal, che magari vi permetterà di velocizzare l’azione, la tecnica sarà la stessa, jercata, attesa con treccia in tensione, jercata ecc ricordatevi però che più l’egi sarà deep(più affonderà velocemente) più pronunciate ed ampie dovranno essere le nostre jercate per farlo risalire, stessa tecnica ovviamente per sondare più in profondità attendendo naturalmente che l’egi arrivi sul fondo prima di iniziare la nostra azione, il calamaro attaccherà quasi sempre sull’egi mentre sta affondando, mantenendo il contatto con il vostro artificiale sentirete perfettamente sia quando proverà degli assaggi (sentirete dei colpetti secchi) sia quando prenderà l’egi con decisione, di norma il calamaro attaccando da dietro si ferra da solo o comunque rimane allamato quando tenta la fuga, se lo ferrate fatelo dolcemente, i tentacoli sono abbastanza delicati, possono slamarsi o proprio staccarsi soprattutto se lo avrete preso con uno solo, magari uno dei due lunghi, una volta allamato il calamaro inizierà a pompare come un matto per liberarsi e scappare, assecondatelo con canna e frizione fino a che non si stanca e poi recuperate con calma e costanza, quando arriva a tiro o guadino o raffio sono d’obbligo(a meno che non siate in spiaggia, in tal caso se sarà ben allamato potrete trascinarlo a riva) come dicevo i suoi tentacoli sono delicati, se lo solleverete di peso il rischio che si slami è molto elevato.
Per i calamari saranno da preferire i fondali misti, possibilmente con delle buone profondità in zona o comunque con scogliere vicine, in genere la maggiore attività si ha al crepuscolo e nelle notti con la luna, ottimi anche gli spot con presenza di lampioni o comunque luci vicine che attirano mangianza di cui si nutrono.
Alla prossima..
Un Abbraccio Ale 🌊🖤🌊 😘
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